Il simbolo stesso del viaggio, il mito di tutti i motociclisti del mondo, la madre di tutte le strade: The Mother Road, la U.S. Route 66, una delle prime highway federali, fu aperta l’11 Novembre 1926 e “archiviata” come tale nel Giugno del 1985, rimpiazzata dalla Interstate 40, nell’ambito del Interstate Highway System. Ora per tutti i turisti e gli appassionati di viaggio è la “Historic Route 66”.

La Route 66 inizia dal centro di Chicago e dopo 2.350 miglia attraverso tre fusi orari e otto stati (Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California) termina a Los Angeles all’incrocio del Santa Monica Boulevard con Ocean Avenue.

La Route 66 è stata immortalata e celebrata in una serie infinita di film, canzoni, quadri, foto e opere artistiche di ogni genere. E a proposito di letterature, fu John Steinbeck a battezzare la Route 66 “The Mother Road”, il tutto nel libro The Grapes of Wrath (Furore) del 1940, con il quale lo scrittore racconta il percorso verso Ovest dei contadini dell’Oklahoma.

La Route 66 è sinonimo stesso di viaggio verso un orizzonte di libertà. Il suo mito va ben oltre il nastro d’asfalto che si percorre. Tutti i Children of the Mother Road, percorrendo le infinite miglia di questa strada, rinnovano, giorno dopo giorno, il mito della nascita stessa della nazione americana, dove lo spostamento era un elemento fondamentale.

E allora fermarsi nei vari locali che si incontrano lungo la strada, scambiare le proprie esperienze con chi sta condividendo la stessa avventura, è come rendere omaggio all’essenza di un Paese che fin dalle origini ha rappresentato qualcosa di speciale, una fuga verso Ovest, una corsa verso il sole, il sogno dell’Eldorado, una vita migliore.